domenica 29 marzo 2009

Boavista: ultimo paradiso...non più Africa, non ancora Brasile

Queste semplici parole, che prendono spunto da quelle scritte su una parete di un villaggio turistico, ben si prestano a descrivere quello che è Boavista a ormai un mese da quando sono tornato da questo luogo affascinante.
Boavista è la terza isola, in ordine di grandezza, dell'arcipelago di Capo Verde e la più vicina al continente africano; rispetto all'isola di Sal, mantiene ancora intatte tutte le caratteristiche, non ancora influenzate dal turismo di massa, del suo territorio che si amalgamano con la sua cultura dagli influssi europei e latino-americani della popolazione creola.
Di tutto questo, quello che più rimane impresso di questa isola è appunto questo mix della natura con i suoi colori: immense spiagge di sabbia bianchissima, circondate da dune che conferiscono un paesaggio quasi lunare e da palme verdeggianti, alle quali si unisce il colore tra il verde smeraldo e blu cobalto dell'oceano. Al suo interno poi, i colori cambiano verso tonalità rosso-ocra per la presenza di vasti altopiani rocciosi di origine vulcanica frammisti a rocce di colore nero le quali costituiscono anche le poche strade di pavè che attraversano l'isola e che conducono ai piccoli paesini colorati, dove il tempo sembra essersi fermato, abitati da una popolazione cordiale e semplice, davvero unica.
Le foto che ho scelto, tra le più rappresentative, accompagnano e descrivono, meglio di ogni altra parola, questa bellissima isola in mezzo all'Atlantico.

Una casa di Fundo de Figueiras

I colori delle case a Joao Galego


Praia de Chaves

Deserto de Viana

dal Morro Negro, il punto più vicino all'Africa

I suoi altopiani

Suggestivo è il tardo pomeriggio, verso il tramonto, con le sue diverse tonalità e giochi di luce dove, una volta che i turisti lasciano la spiaggia, si rimane in solitudine a contemplare questo spettacolo offerto in dono dalla natura.... in questo ultimo paradiso.




domenica 22 marzo 2009

Milano e la sua periferia: la Bicocca

Continuando nel viaggio attraverso la periferia milanese, un accenno particolare merita il nuovo quartiere della Bicocca. Questo quartiere ha subito negli ultimi anni una notevole trasformazione essendo sempre stato caratterizzato come un'area industriale unitamente alle zone limitrofe di Greco e Sesto San Giovanni. Successivamente alla dismissione delle fabbriche in esso esistenti, e alla creazione del Progetto Bicocca ad opera dello studio Gregotti, il quartiere ha visto via via cambiare il suo aspetto; da questo sviluppo, ancora in corso, sono nate diverse realtà tra le quali il nuovo Ateneo di Milano, il Teatro degli Arcimboldi e diverse sedi di importanti aziende nonchè nuove residenze.
Queste strutture hanno conferito un volto nuovo al quartiere che a me personalmente piace molto, caratterizzato da edifici con diverse architetture e tonalità di colore che lo rendono unico in tutta Italia.


















Tra tutti questi edifici nuovi, un posto particolare merita la collina dei ciliegi, un luogo suggestivo, oserei dire gradevole dal quale salendoci soprattutto in una bella giornata limpida o verso il tramonto, permette di staccarsi dal rumore della città sottostante e di godere di un panorama della città notevole pensando a quello che diventerà fra un po' di tempo con il completamento dell'Altra Sede della Regione Lombardia e del progetto Porta Nuova.

domenica 15 marzo 2009

le vie del cielo e della vita




Un tardo pomeriggio di primavera uno sguardo lassù verso il cielo di Milano di un bel colore azzurro tendente via via al giallo arancio del tramonto, verso l'orizzonte. In mezzo si delineano e si intrecciano, come per sottolinearlo, delle scie bianche lasciate dagli aerei di passaggio.
Memorizzo questa visione nella mia fotocamera e mi soffermo a pensare a quanto queste immagini assomiglino ai nostri affetti; tanti sono i rapporti che instauriamo e gli amici che incontriamo nel corso della nostra vita e che ci vengono posti al fianco per accompagnarci lungo il cammino. Alcuni incrociano la nostra vita per poco tempo, per un breve tratto, altri per un tratto più lungo nel corso degli anni, diventando una parte di noi stessi con cui condividere gioie e dolori. E anche quando tutto finisce (apparentemente), quando l'amore, l'amicizia, la vita svaniscono, proprio come le scie di un aereo nel cielo, rimangono tuttavia sempre vive nel nostro cuore nel ricordo.

sabato 14 marzo 2009

Milano e la sua periferia: la Bovisa

Le periferie offrono degli scorci e dei colori davvero interessanti mostrando aspetti spesso sconosciuti ed inconsueti di una città. In questo viaggio attraverso la periferia milanese, la Bovisa è quella che più mi piace; in questi anni in via di trasformazione, come del resto tutta la città, presenta un certo fascino a metà strada tra passato e futuro.

Il gasometro simbolo della Bovisa

Inverno alla Bovisa

Scorci della vecchia Bovisa



Il volto moderno della Bovisa e i suoi colori

perchè la fotografia

E' da poco che ho scoperto questa passione e devo dire che l'avvento del digitale ha notevolmente facilitato questo hobby.
La fotografia racchiude molte cose: sensazioni, emozioni, dubbi, critiche, sentimenti, aspettative e ricordi. Basta guardarsi in giro e soffermarsi sul particolare ed ecco che una cosa, apparentemente del tutto insignificante, assume un certo interesse e, con un pizzico di fantasia, ecco il CLICK.

venerdì 13 marzo 2009

a questo link sono pubblicate alcune mie fotografie:

http://www.flickr.com/photos/luca_sironi